Album di manifattura giapponese comprendente 48 foto del 1900-1901 scattate in Cina da un membro del contingente italiano inviato per sedare la cosiddetta “rivolta dei Boxer”

Alcune delle foto dell’album ritraggono persone del popolo: bambini seminudi, musicanti, artigiani, calzolai e barbieri ambulanti, teatranti con burattini quasi a grandezza naturale, un corteo con palanchini schermati da drappi decorati, ecc. Gli uomini hanno la tipica acconciatura con il “codino” imposta dai mancesi ai cinesi han durante la dinastia Qing (1644-1911).

In alcune foto vi sono delle vedute di Pechino: è possibile riconoscere l’alta struttura a pianta circolare del Tempio del Cielo; una panoramica delle mura della città, oggi distrutte, con i binari delle prime ferrovie cinesi; la stele all’interno di un’edicola con colonne scolpite, edicola oggi non più esistente, che costituisce l’accesso al ponte Lugou Qiao, altrimenti detto “Ponte di Marco Polo” perché descritto nel Milione. Uno dei monumenti ripresi è una porta fortificata della cinta muraria della Città Interna: sul terrazzamento sopra l’arco di accesso sono visibili due bandiere, una è quella giapponese, mentre nell’altra è riconoscibile la bandiera di guerra del Regno d’Italia – il Tricolore con al centro lo stemma di casa Savoia sormontato dalla corona.

Alcune immagini infatti ritraggono militari italiani, molti dei quali appartenenti al personale medico, riconoscibile dal copricapo bianco con la croce rossa, presente in tre foto di gruppo.

Gli avvenimenti che fanno da sfondo alle foto raccolte nell’album in questione sono i seguenti: avendo aderito all’Alleanza delle otto nazioni (Gran Bretagna, Germania, Francia, Austria, Russia, Stati Uniti, Giappone), l’Italia invia nel giugno 1900 un corpo di spedizione in aiuto delle legazioni straniere a Pechino prese d’assalto dai cosiddetti Boxer (Yihequan, il Pugno della giustizia e dell’armonia), gruppi di ribelli contadini patriottici e xenofobi che, esasperati dalla situazione economica e politica della Cina, il cui governo debole e corrotto non riusciva a far fronte alla penetrazione delle potenze occidentali e del Giappone iniziata con i “trattati ineguali” seguiti alle guerre dell’oppio di metà Ottocento, avevano scatenato fin dall’anno precedente disordini e attacchi alle aziende straniere e alle missioni. L’assedio alle legazioni da parte dei Boxer si protrasse per 55 giorni e terminò con la loro sconfitta definitiva, cui fece seguito la fuga dell’imperatrice Cixi, la spoliazione sistematica di palazzi e templi, e una carneficina che ridusse buona parte della città a un cumulo di macerie disseminate di cadaveri. Sulla base del trattato stipulato successivamente, l’Italia ottenne una concessione nella città di Tianjin (Tientsin), che mantenne di fatto fino al 1943.

Il contingente italiano (complessivamente più di 2.500 unità), comprendente uomini della marina e dell’esercito tra cui fanti di marina, bersaglieri, cavalleggeri, medici, Carabinieri reali, prese parte a varie battaglie sia a Pechino, nel quartiere delle legazioni e a difesa della cattedrale di Beitang, sia a Tianjin e in altre località dell’entroterra e della costa; le foto si dovrebbero riferire al periodo tra il settembre 1900 (il corpo di spedizione era sbarcato in Cina il 29 agosto) e l’agosto 1901, quando iniziò il rientro in Italia.

Si comprende quindi come l’album in questione rappresenti una preziosa testimonianza storica della partecipazione dell’Italia ad importanti eventi internazionali che coinvolsero Europa, Stati Uniti ed Asia all’inizio del Novecento, partecipazione documentata tra gli altri anche dalle foto e dalle lettere del tenente medico Giuseppe Messerotti Benvenuti (v. Giuseppe Messerotti Benvenuti, Un italiano nella Cina dei Boxer. Lettere e Fotografie (1900-1901), a cura di P. Battaglia e N. Labanca, Modena 2000). L’album però costituisce un documento interessante anche dal punto di vista etnografico e documentario, e testimonia di uno sguardo del fotografo interessato alla popolazione locale, e ricambiato amichevolmente dai cinesi che, nonostante la miseria e la guerra, si prestano col sorriso sulle labbra a fare da soggetto degli scatti.

Riferimento inventario 20.S48-1.124
Funzionario incaricato: Maria Luisa Giorgi
Settore di competenza: Museo d’arte orientale “Giuseppe Tucci” – settore Asia orientale
Acquisto coattivo all’esportazione