Direzione Regionale Musei Basilicata

Link sito generale: https://musei.basilicata.beniculturali.it
Link musei afferenti alla Direzione Regionale: https://musei.basilicata.beniculturali.it/musei/

Con una rete di 13 istituzioni sul territorio tra musei, gallerie, pinacoteche, aree e parchi archeologici, monumenti e palazzi storici, il Polo Museale regionale della Basilicata, oggi Direzione Regionale Musei Basilicata, con sede a Matera, svolge un ruolo di raccordo tra centro e periferia, per favorire il dialogo tra enti e realtà museali pubbliche e private lavorando alla realizzazione di un sistema museale regionale che valorizzi e renda fruibile la ricchezza culturale dei musei statali presenti nella regione. Il patrimonio dei musei lucani vanta reperti che vanno dall’epoca preistorica – come quelli della media età del Bronzo e del ferro del Museo Archeologico Nazionale di Metaponto – fino ai secoli delle colonie magno-greche e dell’epoca romana – come le ceramiche magno greche a figure rosse e il Sarcofago di Rapolla del II sec. d.C. del Museo Archeologico Nazionale Massimo Pallottino di Melfi – per arrivare a collezioni di arte medievale, moderna e contemporanea – come quella del Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata – Palazzo Lanfranchi – che testimoniano la presenza millenaria dell’uomo in questo territorio. Al fine di offrire al pubblico attività culturali, espositive, servizi educativi e di accoglienza di qualità, il Polo Museale di Basilicata coordina risorse umane, tecnologiche e finanziarie, e sostiene la nascita di reti locali per lo sviluppo di itinerari culturali, e di crescita per l’intero territorio.

Museo e Real Bosco di Capodimonte

Link sito generale: https://capodimonte.cultura.gov.it
Link collezione Farnese: https://capodimonte.cultura.gov.it/collezione/collezione-farnese/

Visitare il Museo e il Real Bosco di Capodimonte è come percorrere un manuale della storia dell’arte in Italia dal Duecento al Novecento e oltre. Nato come riserva di caccia di Re Carlo e residenza reale per tre dinastie – i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia – raccoglie nelle sue sale capolavori degli artisti di ogni scuola pittorica italiana, importanti opere straniere, ritratti di famiglia, oggetti d’arte e di arredo e prodotti di lusso come porcellane, armi, sete e arazzi. Di particolare interesse i beni extraeuropei delle collezioni farnesiane e borboniche: tra questi, gli oggetti etnografici provenienti dall’Oceania raccolti dal capitano James Cook, esploratore e cartografo della marina mercantile britannica, entrati in collezione grazie al dono fatto al re Ferdinando IV dal diplomatico e vulcanologo Lord Hamilton (1764-1800), ambasciatore britannico a Napoli, o un nucleo di oggetti d’arte rari e preziosi, che fin dal Cinquecento integrano le raccolte farnesiane di dipinti, sculture e disegni. La Direzione del Museo promuove la realizzazione di un Piano di Sviluppo per far diventare Capodimonte un Campus Culturale unico in tutta Europa, un sistema articolato di offerta culturale, che comprenda arte, storia, architettura, natura, spettacoli, ristoro e svago, capace di accrescere la produttività culturale del suo patrimonio in una prospettiva unitaria.

Gallerie Estensi Modena e Ferrara

Link sito generale: https://gallerie-estensi.beniculturali.it
Link nuove acquisizione della Biblioteca Estense: https://gallerie-estensi.beniculturali.it/blog/nuove-acquisizioni-della-biblioteca-estense/

Le Gallerie Estensi sono testimoni della storia e della cultura di una vasta area geografica. Nato dall’accorpamento di vari istituti, il museo – che comprende la Galleria Estense di Modena, il Museo Lapidario Estense di Modena, la Biblioteca Estense Universitaria di Modena, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara e il Palazzo Ducale di Sassuolo – si presenta come una rete territoriale capace di far fronte alle aspettative e ai bisogni del pubblico, portavoce unico e propositivo di un’identità culturale condivisa. Detentore di un patrimonio storico importantissimo, il museo vuole essere un centro di ricerca, di studio, di divulgazione e di socializzazione, con la missione di conservare, studiare e valorizzare le collezioni di cui è custode. Tra queste, di particolare interesse le ultime acquisizioni della Biblioteca Estense Universitaria: una collezione eccezionale di disegni acquarellati di soggetto africano, provenienti dalla collezione della famiglia Virgili, noti anche come Parma watercolors. Si tratta di una delle più importanti e precoci testimonianze sull’Africa Centrale, contenente le prime illustrazioni che documentano l’incontro tra le culture locali in area congolese-angolana e quella dei padri missionari italiani. Gli acquarelli sono tra le più rare testimonianze delle tradizioni locali e di come queste fossero in procinto di cambiare con l’arrivo degli europei. Scene di sacrifici animisti accompagnano quelle di riti cristiani, mentre i protagonisti sfoggiano ora abiti tradizionali, ora di foggia europea. Gli acquarelli sono connessi ai tre volumi autografi del padre cappuccino Giovanni Antonio Cavazzi da Montecuccolo (oggi comune di Pavullo nel Frignano), missionario in Angola e Congo dal 1654 al 1667 e nuovamente dal 1673 al 1677 acquisiti dalla Biblioteca Estense nel 2019. Con questo deposito la Biblioteca diventa così un punto di riferimento importante per gli studi di africanistica.

Gallerie Nazionali di Parma – Complesso Monumentale della Pilotta

Link sito generale: https://complessopilotta.it
Link sezione Antico Egitto: https://complessopilotta.it/museo-archeologico/antico-egitto/
Link sezione Preistoria: https://complessopilotta.it/museo-archeologico/preistoria/

La Pilotta, imponente palazzo simbolo del potere ducale dei Farnese, centro storico e civile della città di Parma, è oggi un Complesso Monumentale unico. Il Teatro Farnese, la Galleria Nazionale di Parma, il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano, uniti da una storia antica, con collezioni ricche di piccoli e grandi tesori, e poi separati nel tempo, ritrovano oggi la loro unità, dando vita a un centro culturale e scientifico che si apre a un nuovo dialogo coi cittadini.

Di particolare interesse è il Museo Archeologico il cui primo direttore, nel 1867, fu Luigi Pigorini, fondatore nel 1876 del Museo nazionale preistorico etnografico a Roma, oggi confluito nel Museo delle Civiltà. A Parma Pigorini si occupò di allestire una sezione preistorica (una delle prime in Italia), organizzandola secondo l’esempio delle più avanzate istituzioni europee, ovvero mettendo a confronto le testimonianze della preistoria locale con quelle di altri paesi e con testimonianze etnografiche. All’interno di questa raccolta si annoverano strumenti del Paleolitico, dal Neolitico asce in pietra levigata e Vasi a Bocca Quadrata, mentre dall’Età del Bronzo le terramare di Parma, Quingento, Castione e Vicofertile. Di altrettanto rilievo è la collezione di antichità egizie, circa 200 pezzi, che coprono un periodo che va dal 2100 a.C. al I sec. d.C., provenienti per la maggior parte da Tebe e da Memphis. Questo primo nucleo si arricchisce, nel 2009, con l’arrivo della collezione Magnarini: 429 scarabei-sigillo egizi che per numero di esemplari, varietà di motivi rappresentati, materiali e tecnica di lavorazione rendono la collezione una delle più prestigiose attualmente esistenti.  Seppur piccola, la collezione del Museo di Parma vanta la presenza di pezzi di notevole valore storico e scientifico ed è ancora oggi oggetto di interesse e di visita da parte di studiosi di tutto il mondo.

Direzione Musei Statali della Città di Roma

Link sito generale: https://www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it
Link musei afferenti alla Direzione: https://www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it/istituti/
Link del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali: http://museostrumentimusicali.beniculturali.it

Con la riforma del Ministero entrata in vigore nel 2020, dal Polo Museale del Lazio, che riuniva 46 musei e luoghi della cultura di Roma e del Lazio, sono nati tre nuovi istituti: la Direzione Regionale Musei Lazio, il Museo autonomo Vittoriano e Palazzo Venezia, e la Direzione Musei Statali della Città di Roma, che comprende il Parco archeologico di Veio, la Galleria Spada, il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX, il Museo Hendrik Christian Andersen, il Museo Mario Praz, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo e il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Quest’ultimo si rivela di particolare interesse perché raccoglie la vasta ed eterogenea collezione privata di Evan Gorga (1865-1957), tenore dalla carriera folgorante che dopo il ritiro dalle scene si dedicò esclusivamente al collezionismo raccogliendo nell’arco di alcuni decenni circa 150.000 pezzi tra armi antiche, terrecotte, bilance, giocattoli e farmacie da viaggio, e soprattutto strumenti musicali. La raccolta, acquisita dallo Stato ne 1949, trovò poi la sua attuale collocazione nella Palazzina “Samoggia”, ex-caserma “Principe di Piemonte” a Roma, solo dopo i restauri di quest’ultima nel 1974. Da allora la collezione del Museo degli Strumenti Musicali, che raccoglie oggetti compresi in un arco cronologico di oltre duemila anni, è stata ulteriormente ampliata con l’acquisizione di rari esemplari come il pianoforte costruito da Bartolomeo Cristofori nel 1723, l’Arpa Barberini e il cembalo di Hans Muller.

Musei Reali di Torino – Armeria Reale

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Link Armeria Reale: https://museireali.beniculturali.it/armeria-reale/

I Musei Reali di Torino, situati nel cuore della città antica, con 30.000 metri quadri di spazi espositivi e di deposito e 7 ettari di giardini, sono uno dei complessi museali più estesi e variegati d’Europa e offrono un percorso tra storia, arte e natura, con testimonianze dalla Preistoria all’età moderna, attraverso oltre 3 km di passeggiata museale. La loro origine risale al 1563, quando Emanuele Filiberto di Savoia trasferisce la capitale del ducato a Torino dando inizio a una grande trasformazione urbana a all’arricchimento delle collezioni dinastiche. A partire dal 2014, i Musei Reali hanno riunito in un unico compendio il Palazzo Reale, la Biblioteca Reale, la Galleria Sabauda, il Museo di Antichità, i Giardini Reali e l’Armeria Reale che, con un patrimonio di più di 5.000 oggetti che spaziano dalla Preistoria all’inizio del Novecento – tra cui un’importante raccolta di armi e armature cinquecentesche – comprende anche il Medagliere Reale che custodisce la collezione di monete, antichità classiche e oggetti preziosi di Carlo Alberto. L’idea di istituire un museo delle armi risale al 1832 quando Carlo Alberto, dopo avere fondato la “Regia Pinacoteca”, inizia a far raccogliere le armi di proprietà dei Savoia: oggetti provenienti dagli Arsenali di Torino e Genova e dalle raccolte del Museo di Antichità, cui si aggiunsero nel tempo esemplari acquistati sul mercato antiquario, come la collezione dello scenografo Alessandro Sanquirico (1833) e la raccolta della famiglia Martinengo della Fabbrica (1839).

Direzione Regionale Musei Puglia – Museo nazionale e Castello di Manfredonia (Foggia)

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Link musei afferenti alla Direzione Regionale: https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/
Link Museo Archeologico Nazionale e Castello di Manfredonia: https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-archeologico-di-manfredonia/

Sono 15 i beni statali tra parchi archeologici, castelli, musei e gallerie per i quali la Direzione Regionale Musei Puglia opera sul territorio regionale, con l’obiettivo di valorizzare e renderne fruibili i patrimoni. Favorendo il dialogo tra enti statali e locali e tra realtà culturali pubbliche e private, promuove la costruzione di un sistema museale regionale che assicuri al pubblico un’offerta culturale di qualità e l’accesso a un patrimonio di straordinario valore. Tra i suoi beni anche il Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia (Foggia), ospitato all’interno di un castello angioino-aragonese, la cui istituzione nel 1968 si deve all’intensa attività dell’archeologo toscano Silvio Ferri che negli anni Sessanta segue la straordinaria scoperta e il recupero delle stele daunie. Il percorso espositivo segue un criterio cronologico che si snoda dalla Preistoria all’età arcaica, con una particolare attenzione per la civiltà preromana dei Dauni. Le stele daunie – prodotte tra il VII e il VI secolo a.C. dal Gargano al Tavoliere – furono il primo nucleo della collezione, e rappresentano la più originale manifestazione culturale di questa civiltà indigena.

Direzione Regionale Musei Sardegna

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Link musei afferenti ala Direzione Regionale: https://musei.sardegna.beniculturali.it/musei/
Link Museo Giovanni Antonio Sanna: https://musei.sardegna.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-archeologico-ed-etnografico-g-a-sanna-di-sassari/

Sono 11 le istituzioni tra musei, parchi archeologici e pinacoteche parte della Direzione Regionale Musei Sardegna, articolazione periferica del Ministero della Cultura dedicata alla valorizzazione e alla fruizione pubblica delle istituzioni che ne custodiscono il patrimonio archeologico, artistico e storico. Tra queste istituzioni, il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” è il punto di riferimento culturale, archeologico e antropologico della Sardegna settentrionale, con una collezione che va dal Paleolitico inferiore e le culture preistoriche sarde fino all’epoca medievale, e che comprende la più antica collezione etnografica di tessuti, gioielli, canestri, abiti e arredi, testimonianze dei modi tradizionali del vivere quotidiano nell’isola. Altro punto di riferimento è l’area archeologica dell’Altare prenuragico di Monte d’Accoddi, i cui primi scavi alla metà del Novecento hanno riportato alla luce, tra le altre, due strutture templari sovrapposte pertinenti a fasi culturali tardo neolitiche ed eneolitiche. La Direzione regionale Musei Sardegna promuove la collaborazione con altri istituti culturali regionali per la creazione di percorsi culturali e turistici, l’innovazione didattica e tecnologica, la massima accessibilità e la partecipazione attiva degli utenti.

Direzione Regionale Musei Toscana

Link generale: http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it
Link musei afferenti alla Direzione Regionale: http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/146/istituti-e-luoghi-della-cultura
Link: Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere – Palazzo Taglieschi: http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/194/anghiari-ar-museo-delle-arti-e-tradizioni-popolari-dellalta-valle-del-tevere-palazzo-taglieschi

Con 49 luoghi di cultura tra pinacoteche, musei archeologici, cenacoli, ville medicee, fortezze ed edifici di destinazione religiosa, alcuni dei quali dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, la Direzione Regionale Musei della Toscana tutela e valorizza un ricchissimo patrimonio culturale custodito nelle province di Firenze, Siena, Arezzo, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Livorno e Grosseto. Patrimonio che testimonia la lunga storia della Toscana, dagli insediamenti etruschi e romani al vasto patrimonio di arti visive dal Medioevo all’Ottocento che, accanto a cenacoli dipinti da Andrea del Sarto, il Ghirlandaio e il Perugino a Firenze, la Certosa Monumentale di Calci (PI) o il Museo di Casa Vasari ad Arezzo, comprende anche istituzioni come il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere ospitato a Palazzo Taglieschi ad Anghiari (AR). Qui, accanto a opere maggiori come la Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia (1420), si trova un’ampia raccolta di oggetti legati alla vita e alle tradizioni popolari della zona, oggetti di devozione e una collezione di armi famose per la ricchezza delle decorazioni.

Tesori dei Granduchi alle Gallerie degli Uffizi

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Link Tesoro dei Granduchi: https://www.uffizi.it/palazzo-pitti/tesoro-dei-granduchi

Le Gallerie degli Uffizi occupano interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari: è uno dei musei più famosi al mondo per le sue straordinarie collezioni di sculture antiche e di pitture (dal Medioevo all’etа moderna). Le raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell’arte di tutti i tempi: basti ricordare i nomi di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, oltre a capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga. Non meno importante nel panorama dell’arte italiana la collezione di statuaria e busti dell’antichità della famiglia Medici. La collezione abbellisce i corridoi della Galleria e comprende sculture romane antiche, copie da originali greci andati perduti.

Di particolare interesse è il Tesoro dei Granduchi (già noto come “”Museo degli Argenti”) situato a Palazzo Pitti. Anche se molti beni extraeuropei sono confluiti nel Museo Antropologico di Firenze, che fa capo all’Università, vi si conserva il prezioso “”Tesoro dei Medici””: vasi in pietre dure, cristalli di rocca, ambre, avori e porcellane di manifattura cinese. Gli argenti provengono dal cosiddetto “Tesoro di Salisburgo” cioè dalle collezioni dei vescovi di Salisburgo portate a Firenze da Ferdinando III di Lorena. Il Museo conserva inoltre un’importante collezione di gioielli realizzata tra il XVII e il XX secolo ed una significativa sezione dedicata al gioiello contemporaneo.

Direzione Regionale Musei Umbria – Museo Archeologico Nazionale di Perugia

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Link musei afferenti alla Direzione Regionale: https://www.musei.umbria.beniculturali.it/siti/
Link Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria: https://www.musei.umbria.beniculturali.it/musei/museo-archeologico-nazionale-dellumbria/

Le Direzione Regionale Musei Umbria, comprende 12 tra musei, edifici e aree archeologiche sul territorio, e coordina risorse umane, tecnologiche per valorizzare e rendere fruibile la straordinaria ricchezza culturale della regione grazie ad attività culturali, espositive, servizi educativi e di accoglienza di qualità. Il patrimonio culturale umbro che custodisce beni come il Tempietto sul Clitumno, recentemente inserito tra i beni patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, o il Palazzo Ducale di Gubbio, comprende anche il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria ospitato dal 1948 nel complesso architettonico di San Domenico a Perugia. La sua collezione comprende opere di grande valore come la ricostruzione della Tomba dei cai cutu (III-I sec. a.C.), urne di travertino dalle necropoli perugine e la collezione di amuleti del naturalista, antropologo, paletnologo e demologo Giuseppe Bellucci (Perugia, 1844-1921): si tratta della più ricca e organica collezione di amuleti, oggetti terapeutici e strumenti magico-religiosi prodotti e utilizzati all’interno della fascia folclorica italiana, che rappresenta un eccezionale strumento didattico per la conoscenza del mondo popolare tradizionale.