Tessuto in lino bianco con fili in lana e lino colorati a un capo
Acquistato nel 1968 dalla collezionista Tove Alm
IV secolo
Museo delle Civiltà – Museo dell’Alto Medioevo (inv. 2565)

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Il Museo dell’Alto Medioevo conserva un’importante collezione di tessuti copti, ossia prodotti nell’Egitto cristiano, databili tra il III e il IX secolo. Tra questi materiali si distingue, per soggetto, esecuzione accurata e rarità, un drappo murale realizzato con la tecnica a nodi, probabilmente destinato a ricoprire la parete di una cappella funeraria.

Nella parte centrale della composizione trovano spazio due figure umane, poste una di fianco all’altra, in piedi e perfettamente frontali. La figura di sinistra è riconoscibile come una immagine di Cristo per la presenza intorno alla testa di un’aureola con il simbolo della croce. Cristo, caratterizzato da una corta barba, è raffigurato nel gesto della preghiera con le mani alzate e nella stessa posizione troviamo il personaggio sulla destra, forse femminile, col capo velato da un lungo tessuto che gli ricade sulle spalle e raggiunge quasi l’orlo della tunica. Ai lati delle teste dei due personaggi si riconoscono due lettere (un’alfa e un sigma lunato), mentre ai piedi si intravede una pianta.
Completano la decorazione due cornici che chiudono in alto e in basso la parte figurata. La cornice superiore è costituita da un meandro geometrico a più colori, a sua volta incorniciato da una sottile banda a tasselli bianchi e blu. La cornice inferiore è invece costituita da un intreccio vegetale con tralci ondulati che accolgono piccoli fiori bianchi.

L’identificazione della donna è piuttosto incerta: si è ipotizzato, anche sulla base di confronti con altre opere, che possa trattarsi di una defunta col capo velato che implora Cristo nel momento del suo trapasso. Questa ipotesi è suggerita anche da un frammento di tessuto, quasi sicuramente proveniente dalla stessa cortina ed espostogli accanto, con l’immagine di un’aquila che reca una bolla con il simbolo della croce. L’immagine potrebbe essere allusiva all’anima della defunta che vola sicut aquila verso Dio.
Nella stessa vetrina sono esposti ulteriori frammenti di tessuto con probabilità pertinenti allo stesso drappo: un frammento con due croci; un frammento con un motivo decorativo a rettangolo; un frammento con un elemento architettonico a nicchia che accoglie al di sotto un intreccio di losanghe con fiori; altri due frammenti con decoro che imita un tessellato policromo.

Dove si trova

Museo delle Civiltà – Museo dell’Alto Medioevo

Sapevi che…

La collezione dei tessuti copti del Museo dell’Alto Medioevo
Nel progetto originario di Mario Salmi e Bianca Maria Felletti Maj, il Museo dell’Alto Medioevo doveva raccontare le diverse componenti culturali presenti nella produzione artistica tardo-antica e altomedievale, quali quelle dell’Occidente barbarico, di Costantinopoli, della Siria e dell’Egitto. L’idea iniziale fu solo parzialmente realizzata, ma si inserisce in questo progetto di ampio respiro la scelta di esporre la collezione di tessuti copti. La sala dedicata ai tessuti fu inaugurata nel 1975 e rimase per molti anni l’unica raccolta di tessuti copti interamente esposta al pubblico.

Formatasi a partire dai tessuti copti già presenti nel Museo Nazionale Romano e consegnati al Museo dell’Alto Medioevo nel 1959, la collezione si è ampliata nel 1966 e nel 1968 con l’acquisto di alcuni reperti dalla collezionista svedese Tove Alm.

L’attuale collezione del Museo dell’Alto Medioevo, costituita da un centinaio di pezzi, è composta da materiali che coprono un arco temporale ampio (dall’età romana fino all’epoca islamica) e comprende sia tessuti d’abbigliamento (abiti e accessori) sia d’arredo (liturgico e funerario). I decori che arricchiscono i diversi pezzi sono estremamente vari e attingono dal repertorio greco-romano, dall’iconografia cristiana, dal mondo orientale e dalla tradizione egiziana.
Quasi nulle sono le informazioni circa l’esatta provenienza di questi materiali e ciò accomuna i pezzi del Museo dell’Alto Medioevo alla gran parte dei tessuti copti presenti nelle collezioni museali e private. Questi tessuti, spesso ridotti a frammenti, sono infatti spesso il frutto di poco documentati scavi condotti a cavallo tra XIX e XX secolo, di rinvenimenti fortuiti o di veri e propri scavi clandestini.