Due brevi testi di logica buddhistica tradizionale

Due brevi testi di logica buddhistica tradizionale

Nell’insegnamento del Buddha (il ‘risvegliato’) trova ampio posto il perseguimento metodico d’una conoscenza incontrovertibile del mondo fenomenico – tanto quello interno che quello esterno all’uomo – non basata su mero fideismo bensì principalmente sul ragionamento. A introduzione di questa tesi pubblichiamo la traduzione in lingua italiana di due brevi testi poco conosciuti di logica buddhistica prodotti nel contesto del mahayana indiano e preservati nel Canone tibetano.
In sanscrito il termine ‘logica’ viene espresso con il lemma anvikshiki o tarka; per tarkashastra si designano i trattati filosofici incentrati sulla logica o il ragionamento. In tibetano il medesimo termine viene espresso con il lemma rTog Ghe, mentre rTog Ghe Ba è talvolta usato per indicare una persona che fa un eccessivo affidamento sulla logica, dunque – in questo senso – un dialettico intellettualista e dogmatico.
Da notare infine che le scuole materialistiche indiane o lokayata (neganti fra altro la rinascita vita dopo vita) criticano la validità del ragionamento inferenziale posto tra i principali corredi di quanto verrà qui esposto.

Cenni sul ruolo non marginale dell’esperienza estetica nelle tradizioni sapienziali

Cenni sul ruolo non marginale dell’esperienza estetica nelle tradizioni sapienziali

La posizione spiritualistica assegna – e in più di una tradizione – un ruolo non marginale all’esperienza estetica. È attraverso i canoni, gli stilemi, le pose, gli atteggiamenti codificati dalla tradizione e tramandati dalle scuole che l’esecutore potrà legittimamente rappresentare il divino dinanzi ad un pubblico che attribuisce e attinge valori all’evento con l’assistervi.

Una introduzione alla “Dottrina del Risveglio”

Una introduzione alla “Dottrina del Risveglio”

Il sentiero tantrico buddhistico propone metodologie per abbreviare il tempo necessario a divenire un buddha. La più parte dei lignaggi spirituali tibetani pone l’accento su un gradualismo che, iniziando dal rifugio nel triplice gioiello, aderisce ai quattro sigilli, si addestra nei tre supremi addestramenti, per approdare ai tre sentieri principali.